L’Italia è una terra dove si mangia benissimo, tutto il nostro Stivale è pieno di ricette tradizionali, regionali, cittadine e addirittura di quartiere, non basterebbero centinaia di libri per descriverle tutte. Assieme al mangiare è doveroso citare anche il bere: anche qui l’Italia ha da insegnare a tutto il mondo con la sua vastissima selezione di vini che da Nord a Sud, isole comprese, produciamo ed esportiamo in ogni angolo del globo. Non sono da dimenticare le grappe, gli amari e i liquori, da quelli fatti in casa a quelli che rappresentano dei prodotti identificativi del territorio e che si possono trovare ormai in ogni parte d’Italia grazie alla grande distribuzione di supermercati e ipermercati.
A Modena, nella terra dei motori, del gnocco fritto e dei tortellini, c’è un liquore caratteristico che è il Nocino. Il Nocino di Modena non è semplicemente un liquore, ma è una tradizione. Al giorno d’oggi è semplice trovarlo sugli scaffali dei supermercati ma questo non rende onore alla sua storia, che è quella di mani sapienti che raccolgono le noci in una notte particolare dell’anno, cioè tra il 23 e il 24 giugno, nella notte più breve dell’anno che coincide con la festa di San Giovanni. In questo periodo le noci sono ancora verdi e la ricetta secolare impone che ne vengano raccolte 24, non una di più e non una di meno, che andranno messe a macerare nell’alcool insieme alle spezie fino alla fine di ottobre. A questo mix verrà poi aggiunto lo zucchero e verrà lasciato riposare fino al periodo natalizio. Una volta aperto e degustato, potrete sentire il suo gusto e il suo aroma inconfondibili, adatti all’inverno, in grado di riscaldare e di dare un prezioso aiuto al nostro corpo come digestivo.
Il Nocino di Modena in cucina
Oltre al suo utilizzo come liquore digestivo in inverno, il Nocino di Modena viene servito anche in estate nella sua versione fredda con ghiaccio. Ma ci sono anche altri modi per gustarlo, forse meno conosciuti, come i biscotti al Nocino, la Crema al Nocino o il Gelato al Nocino, con l’accortezza di utilizzarne sempre poco, perché il suo mix di chiodi di garofano, cannella e vaniglia è molto intenso e potrebbe sovrastare gli altri sapori.
Passando per l’entroterra della provincia di Modena, laddove i sapori e le tradizioni sono rimasti genuini come un tempo, potrete recarvi alla Trattoria La Campagnola per gustare un Nocino di prima qualità ma anche un’altra delizia tipica di questo locale: il semifreddo al Nocino. Questo delizioso dolce è ideale per chiudere un pranzo o una cena senza appesantirsi troppo, magari dopo aver gustato alcuni piatti della tradizione tipica modenese come i borlenghi, il gnocco fritto con salumi o i tortellini in brodo.
I dintorni di Modena sono un’interessante meta turistica per chi volesse passare un weekend tra i laghi e le montagne dell’Appennino, visitare i monumenti della città o ancora passare qualche ora nei musei della Motor Valley, con Ferrari e Lamborghini a contendersi il primato dell’alta velocità. Vale la pena passare almeno una notte da queste parti, dove i ritmi frenetici sono lontani e dove le signore utilizzano ancora il dito mignolo per chiudere i tortellini, uno ad uno. Se il vostro desiderio è quello di fermarvi potrete approfittare proprio di questo locale, dato che da qualche mese la Trattoria è diventata anche Locanda La Campagnola, con camere appena realizzate e dotate di tutti i comfort proprio ad un passo dal ristorante, dove un tempo c’era l’antico fienile. Il Nocino di Modena e il semifreddo della Trattoria hanno il sapore della tradizione: venite a degustarli con calma, come si faceva una volta.