L’estate è finita, il caldo se ne è andato ed è tempo di mettere via le ricette veloci, i piatti freddi, le insalatone di tonno e farro per cercare qualcosa di più sostanzioso. In estate l’appetito cala, il caldo spadroneggia e si suda, non c’è molta voglia di godersi un bel piatto di tortellini in brodo. Con l’arrivo dell’autunno, però, anche nella provincia di Modena i ristoranti tornano a riempirsi e compaiono nuovamente i piatti tipici. Non è ancora ora dello zampone con le lenticchie, ma è sempre ora di tigelle e gnocco fritto, veri e propri gioielli della tradizione. Gli ingredienti di questi piatti sono davvero pochi e semplici, come la tradizione contadina impone: farina, sale, olio, acqua e strutto (a seconda dei casi anche latte e lievito di birra).
Erano gli ingredienti poveri di chi andava a lavorare in campagna. Le signore impastavano e mettevano sul fuoco, un tempo non c’era il companatico per tutti, ecco quindi che il “pane” doveva essere bello sostanzioso, fritto nello strutto per dare un po’ di vitalità a chi andava a zappare. Non è un caso che nella vicina provincia di Bologna sia nata allo stesso modo la “crescenta con i ciccioli”, che univa praticamente gli stessi ingredienti con la parte meno nobile del prosciutto (il gambuccio) o con quella che avanzava dalla preparazione dello strutto (i ciccioli). In passato non si buttava via nulla e i nostri nonni e bisnonni avevano decisamente una bella inventiva!
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Dove mangiare tigelle e gnocco fritto a Modena?
Se gli ingredienti di base sono semplici, c’è da dire che i contorni disponibili per mangiare tigelle e gnocco fritto a Modena sono i più disparati e rendono questi alimenti estremamente versatili. Si va dal classico battuto di lardo e rosmarino con il parmigiano ai salumi, come il prosciutto di Parma o un buon salame o la mortadella bolognese. Ma anche formaggi, ciccioli emiliani o la coppa di testa.
E per non farci mancare nulla non possiamo dimenticare gli abbinamenti dolci, dalle marmellate alla nutella. Come accompagnamento non può mancare un buon bicchiere di Lambrusco. Dove si possono gustare tali prelibatezze, si chiederà a questo punto il nostro paziente lettore con lo stomaco brontolante? Per esempio alla Trattoria La Campagnola di Vignola, nel cuore della campagna modenese, dove i sapori e le tradizioni sono immutati da tempo immemore. Qui, oltre a tigelle e crescentine, potrete trovare anche altri piatti tipici emiliani, come tortellini in brodo o tagliatelle al ragù, fino ai borlenghi.
Inoltre alla Trattoria La Campagnola c’è una novità molto interessante: con la ristrutturazione dell’antico fienile la trattoria è diventata anche Locanda, grazie alla costruzione di camere da letto moderne, dotate di ogni comfort, che vi consentiranno di andare comodamente a dormire dopo una cena sontuosa o di utilizzare la Locanda come base per viaggi turistici negli appennini modenesi, in centro a Modena o a Bologna. La Trattoria La Campagnola vi offre anche degli interessanti pacchetti scontati per cena e pernottamento, in modo da potervi gustare le tigelle anche a colazione, con marmellate di duroni o con le ciliegie di Vignola, una vera prelibatezza!